MiMoAl: “La Regione convochi i tavoli di quadrante”

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Lunedì, 24 Novembre 2025 13:09
  • 24 Nov

I rappresentanti dei viaggiatori del trasporto pubblico locale della Lombardia bacchettano l’assessore regionale Franco Lucente. Nella loro richiesta formale, i pendolari elencano una serie di criticità irrisolte e chiedono con forza la convocazione dei tavoli di confronto obbligatori previsti dal contratto di servizio con Trenord.

Si tratta dei cosiddetti tavoli di quadrante, incontri in cui Regione Lombardia presenta modifiche di orario, progetti di servizio e analisi delle linee a Province, Comuni, associazioni dei consumatori e comitati dei pendolari.

Secondo quanto riportato anche sul sito istituzionale, tali tavoli sono lo strumento necessario per valutare l’andamento del servizio ferroviario e discutere con i gestori delle infrastrutture. La loro mancata convocazione non sarebbe imputabile esclusivamente all’attuale assessore, poiché il problema risale agli anni precedenti. Il quadrante Sud, che riguarda la provincia di Pavia, comprende le linee per Voghera, Stradella, Mortara, Lodi e la Cremona–Mantova. Recentemente, Lucente ha comunque partecipato a due incontri: la conferenza sul trasporto pubblico e un confronto con i rappresentanti dei viaggiatori, oltre alla presenza all’evento dell’associazione MiMoAl. Segnali che lascerebbero intendere una prossima riattivazione dei tavoli ufficiali e una rinnovata disponibilità al dialogo.

Le tematiche da affrontare sono molteplici: il monitoraggio del servizio direttrice per direttrice, l’analisi delle cause dei disservizi, la discussione sui lavori infrastrutturali in corso e sugli inevitabili disagi che comportano, la semplificazione delle procedure per ottenere indennizzi in caso di ritardi o soppressioni. I pendolari chiedono anche attenzione alle modifiche di orario e alla possibilità di nuove corse, al miglioramento delle stazioni e dell’accessibilità, alla qualità delle comunicazioni nei momenti di emergenza e allo stato della manutenzione di locomotori e vagoni. Obiettivo dichiarato: definire liste di azioni concrete e misurabili, da monitorare negli incontri successivi. Perché – sottolineano – i problemi si ripetono da anni e il pendolare desidera soltanto un viaggio rapido, puntuale e confortevole.

L’iniziativa dell’associazione MiMoAl, che rappresenta i pendolari della Milano–Mortara–Alessandria, ha cercato di illustrare le novità del nuovo orario ferroviario in vigore dal 15 dicembre. L’incontro, però, ha attirato solo una decina di persone al Civico 17 di Mortara. Dopo 155 anni di servizio, la linea principale della Lomellina cambierà capolinea milanese: i treni arriveranno a Rogoredo, con possibili coincidenze con l’alta velocità verso Roma e altre destinazioni. Partendo da Mortara alle 5.03, per esempio, si potrà raggiungere Roma Termini alle 9.49: un risultato rivendicato dal comitato MiMoAl dopo anni di richieste. «L’attuale primo treno scarica 400 viaggiatori ogni giorno a San Cristoforo» ricorda il presidente Franco Aggio, evidenziando l’importanza del nuovo instradamento.

Allargando lo sguardo alle infrastrutture, il nuovo piano commerciale di RFI sembra rinviare ancora gli interventi attesi da decenni sulla Milano–Mortara. Sfumati i fondi del PNRR, il raddoppio dei cinque chilometri tra Albairate e l’area dello stadio di Abbiategrasso viene ora collocato “oltre il 2029”, e solo in caso di completamento del finanziamento dell’opera. Nessuna indicazione, invece, per il resto della linea, né sul raddoppio selettivo proposto da MiMoAl né su quello integrale.

Quanto alle stazioni, si parla di interventi non specificati a Valle Lomellina (entro il 2027 ma senza fondi indicati) e a Mortara. Qui, nel 2026, dovrebbe almeno essere progettata l’elevazione dei marciapiedi a 55 cm per facilitare l’accesso ai treni. Restano però da risolvere barriere architettoniche, sottopassi e ascensori che si allagano a ogni temporale. Tutti lavori che verranno affrontati solo dopo il 2027, e solo a fronte di risorse disponibili. Una nota positiva è che la stazione di Mortara è comunque inserita nell’elenco nazionale – circa 600 scali – destinato a interventi di riqualificazione.