Guardia armata in pronto soccorso 24 ore su 24 dopo l’aggressione di sabato

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Mercoledì, 22 Ottobre 2025 11:02
  • 22 Ott

Dopo la violenta aggressione avvenuta sabato scorso al pronto soccorso di Vigevano – dove un 35enne ha devastato l’area del triage, bloccando per ore l’arrivo delle ambulanze – l’Asst ha annunciato un potenziamento immediato della sicurezza. A partire da novembre, nei pronto soccorso degli ospedali di Vigevano e Voghera sarà attivo un servizio di vigilanza armata 24 ore su 24, sette giorni su sette, che andrà a sostituire l’attuale copertura limitata alle ore notturne.

«La direzione esprime profonda vicinanza al personale del pronto soccorso di Vigevano, vittima di un gravissimo atto di violenza – si legge nella nota diffusa da Asst –. Nella volontà di prevenire in modo sempre più efficace questi episodi intollerabili, da novembre il servizio di vigilanza armata sarà esteso a tutte le ore del giorno e della notte, grazie al supporto della direzione e dell’assessorato al Welfare».

Attualmente le guardie giurate presidiano i reparti d’urgenza dalle 20 alle 8 del mattino. L’estensione del servizio coprirà anche le fasce diurne, oggi sorvegliate solo in parte dal presidio di polizia, operativo dalle 8 alle 16 dal lunedì al venerdì e posizionato all’esterno del pronto soccorso.

Proprio nelle ore diurne, secondo i dati 2024 di Regione Lombardia, si verifica la maggior parte delle aggressioni: il 38,8% nel pomeriggio e il 31,6% al mattino, mentre il 26,7% avviene di sera o di notte. L’episodio di sabato, avvenuto intorno alle 15, conferma il trend.

L’Asst ha ricordato che l’ampliamento del servizio di vigilanza si inserisce in un piano più ampio di misure già adottate negli ultimi mesi: braccialetti anti-aggressione, pulsanti antipanico, collegamenti diretti con le forze dell’ordine, telecamere e formazione del personale per gestire situazioni critiche.

Secondo le statistiche, le principali vittime delle aggressioni restano gli infermieri, coinvolti nel 60% dei casi. Per questo motivo, il presidente dell’Ordine degli infermieri, Matteo Cosi, ha chiesto alla prefettura la convocazione di un tavolo di confronto con Comuni e vertici ospedalieri.

«Asst intende proseguire il dialogo con le istituzioni locali e gli ordini professionali per garantire una rete di protezione efficace a chi ogni giorno si prende cura della salute dei cittadini», si legge ancora nel comunicato.

Nel frattempo, anche la politica locale è intervenuta. Dopo l’ennesima aggressione – 276 episodi registrati lo scorso anno nella provincia – i gruppi consiliari di Pd, Polo Laico e Movimento 5 Stelle hanno presentato una mozione per chiedere l’attivazione di un posto di polizia h24 presso l’ospedale.

Una proposta che ha suscitato la reazione del sindaco Andrea Ceffa, che ha replicato: «Non ho bisogno della mozione di chi finora si è disinteressato della sicurezza. Ho invece apprezzato l’impegno di medici, infermieri, Asst e prefettura nel cercare una soluzione concreta».