La sartoria solidale per imparare un mestiere

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Mercoledì, 19 Febbraio 2025 10:31
  • 19 Feb

Il laboratorio della “Sartoria Solidale  Fili di Comunione” in vicolo Cilea, una traversa di via Mulini, è un progetto della San Vincenzo De Paoli che ha lo scopo di insegnare un mestiere alle donne in stato di indigenza.

«Il progetto – spiega la presidente Elisabetta Borghi – nasce dall'idea di aiutare in modo concreto le donne che hanno serie difficoltà, che hanno bisogno di non essere sole e di imparare un mestiere che poi potranno praticare a casa. Noi infatti diciamo che questo è un luogo speciale fatto di amore, solidarietà , amicizia, un luogo dove sentirsi a casa».

«I tessuti utilizzati – aggiungono Antonella Costa e Vera Aschieri, responsabili della sartoria - sono per lo più di recupero, che non significa "usati e sgualciti", ma solo magari resti di scampoli che non possono essere usati per altri vestiti e che qui trovano di sicuro una giusta destinazione. Poi siamo diventate esperte anche nella rimodulazione del vestiario: tante signore vengono a farci sistemare il vestito che non calza più alla perfezione, o che è andato fuori moda e che vogliono rimodernare. Insomma, c'è davvero tanta creatività».

La sartoria opera in collaborazione con il Servizio inserimento lavorativo di Vigevano, la Caritas Diocesana e la Fondazione Piacenza e Vigevano, grazie ai quali si hanno le borse lavoro, una sarta maestra d’opera e delle macchine da cucire sartoriali professionali.

Presso il laboratorio si effettuano lavori di piccola sartoria, riparazioni, ricycling abiti usati, abiti su misura, si possono trovare anche vestiti già pronti e accessori vari. La sartoria è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 12.30, ma è consigliato prendere appuntamento scrivendo un’e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure sulla pagina Facebook Sartoria solidale "Fili di Comunione" o Instagram “fili_di_comunione”.