Usura: imprenditori vittime e carnefici

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Venerdì, 05 Luglio 2024 10:51
  • 05 Lug

Mercoledì scorso, i carabinieri della Compagnia di Vigevano hanno eseguito quattro ordinanze cautelari che hanno portato all’arresto di una banda di estorsori e usurai che agivano sul territorio lomellino.

Nel 2020 la segnalazione di un familiare di un imprenditore locale aveva fatto scattare le indagini che hanno portato all’arresto di tre imprenditori della zona tutti di 53 anni, due in carcere e uno ai domiciliari, all’obbligo di presentazione giornaliera della dipendente di uno degli imprenditori finiti in carcere e alla perquisizione di una quindicina di persone che, al momento, non sono indagati.

Le perquisizioni nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro hanno portato al sequestro di materiale informatico e cartaceo, denaro (tra i 70 e gli 80 mila euro in contanti), settanta grammi di marijuana, una pistola a due canne con due colpi inseriti degli impegni scritti da parte delle vittime per la restituzione del denaro.

L’arma, che l’imprenditore dice di aver ricevuto in eredità, sarà inviata ai Ris di Parma per effettuare i controlli ed escludere che si stata usata per rapire o altri reati.

La droga contenuta in un barattolo sarebbe stata giustifica come “uso personale”.

I fatti dell’inchiesta risalgono al 2020, quando un imprenditore nel settore dei servizi si è ritrovato in gravi difficoltà economiche e, consigliato da conoscenti, ha chiesto un prestito di 35 mila euro ad un altro noto imprenditore. Poco tempo dopo aver concesso il prestito gli imprenditori-usurai ne han richiesto la restituzione in tempi brevi, con interessi oltre il 150% avvalendosi di minacce e appiccando fuoco a delle proprietà dell’uomo vessato, che è stato così costretto a svendere un capannone  e un’abitazione.

Durante le indagini le forze dell’ordine hanno individuato almeno un altro imprenditore che era finito nella stessa situazione.