I sindacati della Cgil non hanno voluto firmare l’accordo proposto venerdì scorso dalla dirigenza della Fiscatech.

L’azienda ha proposto ai 57 dipendenti o il trasferimento a Cormons, in Friuli Venezia Giulia a 450 chilometri di distanza, oppure possono licenziarsi con un incentivo di 3 mila euro lordi per chi ha più di 55 anni e di 1.500 euro lordi per coloro che ne hanno meno.

«Non c'è più nessun accordo – spiega Giovanna Currò, sindacalista della Cgil –, quindi abbiamo avvisato l'azienda e visto che, venerdì, l'azienda si è alzata al tavolo di trattative dicendo "o questo o niente", si vedrà. La nostra speranza è di essere contattati per trovare un accordo, o una proposta alternativa. La nostra proposta, per altro, era anche sensata: per i dipendenti con un'anzianità di servizio fino a dieci anni chiedevamo all'azienda 3mila euro, con una anzianità tra i 10 ed i 20 anni la cifra saliva a 4mila euro, e per chi ha più di vent'anni si raggiungevano i 5mila euro. Se facessero i conti, è anche meno del compenso che danno a chi si trasferisce, visto che l'azienda a queste persone riconosceranno una diaria di 45 euro al giorno, moltiplicato per 30 giorni, poi per 4 mesi: il risultato è superiore a 5mila euro. Quindi la nostra era una proposta di buon senso che l'azienda non ha voluto accogliere».

Nessuno dei dipendenti ha intenzione di dimettersi volontariamente, quindi l’azienda dovrà provvedere a licenziarli, probabilmente per mancata presenza.

La proposta del sindacato teneva anche conto dei sacrifici che han fatto i dipendenti negli ultimi anni per aiutare il bilancio dell’azienda, rinunciando ad esempio ai premi che avevano maturato.

Lo stabilimento vigevanese chiuderà i battenti e i primi trasferimenti inizieranno il 15 maggio. Coloro che accetteranno il trasferimento riceveranno una diaria, per 3 o 4 mesi, di 30 euro se si trasferisce solo il lavoratore, di 45 euro se si trasferisce anche la famiglia.

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