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21/10/2024 17:14
Nuova udienza per Alessandro Impagnatiello, in carcere con l'accusa di aver ucciso con 37 coltellate la compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi. In aula la difesa e l'accusa hanno commentato la perizia psichiatrica depositata nei giorni scorsi dai consulenti della Corte d'Assise: i medici hanno riconosciuto che l'imputato era capace di intendere e volere al momento dell'omicidio.

Commenta così uno dei due periti della Corte d’Assise, dopo l’udienza.

In aula lo specialista Pietro Ciliberti ha snocciolato le ragioni per cui il reo confesso dell'omicidio di Giulia Tramontano è stato considerato capace di intendere e volere al momento del delitto: "La rabbia che ha portato all'atto finale è come una rabbia fredda, legata al controllo e con un senso di sconfitta", ha detto il perito.

Gli specialisti in aula hanno evidenziato i "tratti narcisistici e psicopatici" di Impagnatiello, considerati parte della personalità, e spiegando che sono stati individuati in lui "costrutti" basati su "controllo, bugia e vanità", senza avere tuttavia alcun disturbo.

Per l’avvocato difensore di Impagnatiello, è stato necessario approfondire questi “disturbi” dell’imputato e come abbiano influito nell’atto omicidiario.


Già l'11 novembre o il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, potrebbe arrivare la sentenza a carico di Alessandro Impagnatiello.