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07/08/2025 16:32
Sono 78 le vittime sul lavoro in Lombardia nel primo semestre del 2025, un dato che vede la nostra regione in cima alla classifica nazionale. E' quanto emerge dal nuovo report dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, che si basa sui dati ufficiali INAIL. L'analisi tiene conto sia delle morti sui luoghi di lavoro che di quelle "in itinere", avvenute durante il percorso tra casa e luogo di lavoro, o viceversa.

Milano è la provincia con più decessi totali, 21, con un aumento del 17% rispetto ai primi sei mesi del 2024. Seguono Bergamo (15), Brescia (12), Cremona (8) e Como (6), mentre in provincia di Pavia le "morti bianche" sono state 3, in netta diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dove erano state addirittura 10. Quanto al profilo delle vittime, su 78 morti totali, ci sono 7 sono donne e 71 uomini: 14 sono stranieri. Il settore più colpito resta la manifattura, seguito da quello dei trasporti, del commercio, della sanità e delle costruzioni.

"Serve una doppia lettura - commenta il presidente dell'Osservatorio Mauro Rossato - perché i numeri assoluti sono alti, ma l'incidenza di mortalità rimane tra le più basse d'Italia. La Lombardia resta in zona gialla, con 12,3 morti ogni milione di occupati contro una media nazionale di 15,1". L'incidenza serve a fotografare il rischio reale, perchè permette confronti coerenti tra territori con bacini di lavoro molto diversi. In Lombardia l'incidenza è contenuta, ma il bilancio rimane grave: nella nostra Regione - da gennaio a giugno - ci sono state tre morti bianche ogni settimana.