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12/02/2025 19:28
È la foresta pietrificata che si desta. Dopo anni di immobilismo, il settore bancario italiano sembra quasi voler recuperare il tempo perso. Nel giro di appena tre mesi, infatti, sono arrivate a Piazza Affari cinque offerte pubbliche su banche quotate italiane, tutte ostili, ossia non concordate.
Due di queste hanno riguardato Banco Bpm, che si sta cercando di difendersi dall’OPA di Unicredit, mentre ha lanciato quella su Anima, leader del settore del risparmio gestito. Insomma, non a caso la frase “Risiko bancario” è ormai comune nelle cronache economiche e riguarda istituti di ogni dimensione. Ma il primo, Intesa Sanpaolo, che invece si tira fuori dai giochi.
Meno pensieri su possibili acquisizioni e più all’azione concreta. Non a caso, il numero uno di Intesa Sanpaolo si è espresso così a margine di un evento con Fondazione Cariplo, con cui ha unito le forze per ridurre il numero dei giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti NEET, che in Lombardia sono circa 157mila. Obiettivo del progetto, ridurre il loro numero al 9% della popolazione giovanile, traguardo indicato dall’Europa entro il 2030.
Tradotto in numeri concreti, questo significa accompagnare e attivare 20.000 giovani e per farlo, i due enti uniranno competenze e budget: 20 milioni da parte di Fondazione Cariplo e 10 da Intesa Sanpaolo.