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06/05/2025 18:32
Prima l'ha accoltellato e poi ha chiamato l'avvocato e i carabinieri. All'origine del diverbio che avrebbe portato Leo Stefanescu a uccidere Luca Leone ci sarebbe un debito di droga. Il ventiquattrenne rumeno è arrivato attorno alle 4.30 a casa del 42 enne italiano e dopo una discussione lo avrebbe aggredito uccidendolo in cortile con più di 20 coltellate. È stato lui ha chiamare prima il proprio legale Roberto Grittini e poi gli uomini dell'arma, che quando sono arrivati l'hanno trovato ancora col coltello in mano. Da poco uscito dal carcere il presunto omicida si sarebbe recato a casa di Leone per regolare un debito di droga, che difficilmente l'uomo sarebbe riuscito a pagare, visto che risulta disoccupato. In corso Novara erano in pochi a ricordarsi di Leone e della compagna, con la quale spesso scoppiavano liti, come segnalato dai vicini. In pochi però si ricordano di loro.



A volte erano gli stessi vicini a vederli rientrare a casa ubriachi. Anche Leone dalla sua aveva diversi precedenti. Aveva subito una condanna per aggressione e quando viveva a Cassolnovo aveva anche schiaffeggiato l'allora vice sindaco di Vigevano Andrea Ceffa. Leone riteneva responsabile di avergli fatto perdere la casa che aveva occupato all'orfanotrofio Riberia. Leone era finito a vivere a Molino del Conte e proprio in quel periodo gli era capitato di incrociare Ceffa in una pizzeria. Avendolo riconosciuto lo aveva aggredito accusandolo di avergli fatto perdere la casa. Da Molino del conte si era poi trasferito con la compagna a Vigevano, ma anche qui i problemi non erano finiti, non solo con l'alcol, ma anche con le droghe. Fino al triste epilogo in cui ha perso la vita per un debito di droga non pagato.