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07/08/2025 15:58
La movida milanese e l’alcol tra i minorenni stanno tornando ad essere un’emergenza. Una prova sul campo condotta dal Corriere Milano ha coinvolto una tredicenne – accompagnata da due mamme in incognito – che ha chiesto un gin tonic in 16 locali frequentati da adolescenti nelle zone di Brera, Navigli, Colonne, Sempione, corso Garibaldi e corso Como.
Il risultato? Solo tre locali su sedici hanno chiesto un documento d’identità prima di servire il superalcolico, in linea con la normativa vigente. In tutti gli altri casi, il drink è stato servito senza alcuna verifica.
In alcuni casi, persino in locali noti per una maggiore rigidità, la ragazza ha ricevuto il cocktail senza difficoltà. Addirittura un barista, di fronte alla mancanza di cinque euro da parte della minorenne su un drink da otto, ha chiesto a un cliente di prestarle il denaro.
L’abuso di alcol tra i giovanissimi – soprattutto tra le ragazze – sembra essere la sostanza psicoattiva che ha registrato la crescita più significativa dopo la pandemia. Senza tralasciare come i residenti segnalano movimenti costanti di adolescenti da bar e minimarket, fino a tarda sera. Nel 2021, in Italia circa 1,37 milioni di ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 25 anni hanno consumato alcol a livelli potenzialmente rischiosi, di cui oltre 620.000 erano minorenni.

Questi casi non solo evidenziano una violazione della normativa — che vieta il servizio di alcolici ai minori di 16 anni e penalizza chi infrange la regola — ma sollevano anche un problema culturale e sociale radicato nella gestione dell’accesso all’alcol da parte dei giovani.