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09/01/2025 22:49
Violenze verbali durante l’incontro da parte dei vertici dell’azienda vinicola verso il rappresentante sindacale e nessun chiarimento successivo, con l’ormai classico: “stiamo valutando azioni legali”. Un pesantissimo comunicato sindacale della Cisl che scivola fuori dalle bacheca dell’azienda e finisce nelle redazioni dei giornali, mentre, a stretto giro, dalla cooperativa Terre d’Oltrepò, oggi anche Spa (e l’oggetto del contendere sarebbe anche questa transizione di datore di lavoro per i circa 50 dipendenti) ne arriva un’altro: “accuse prive di fondamento”, i dipendenti sostengono l’amministratore delegato e le relazioni sindacali sono "solide e collaborative”, spiega l’azienda in una nota firmata, oltre che dall’Ad, dalle Rsu elle tre sigle sindacali.
Senza neanche provare a capire chi ha ragione e chi ha torto, bastano la distanza siderale tra le due versioni, e la minaccia di azioni legali da entrambe le parti, per dare la misura della tensione. Di fatto, da una parte la Cisl ha spiegato che l’AD avrebbe “offeso personalmente il sindacalista e le organizzazioni sindacali tutte mettendo in pratica comportamenti antisindacali nonché incivili e penalmente rilevanti”.
Non solo - continua la Cisl - "i lavoratori hanno espresso solidarietà e confermato che, purtroppo, episodi simili sono già accaduti in precedenza in varie occasioni anche con i dipendenti. Le OO.SS non tollereranno alcuna forma di intimidazione o violenza nei confronti dei nostri Operatori territoriali, delegati ed iscritti”, conclude il comunicato sindacale. Dall’altra parte, la vinicola di Broni e Casteggio, ribatte: “Confronto acceso ma nessuna violenza verbale”, anzi, si tratta di “accuse totalmente infondate” e di un “tentativo maldestro di distorcere la realtà e compromettere il clima collaborativo”. Il comunicato di risposta di Terre d’Oltrepò è firmato dai 2 rappresentanti sindacali della Cisl, la stessa organizzazione che ha sollevato il polverone sindacale.