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21/10/2024 17:17
Dovrebbe essere effettuata mercoledì prossimo, 23 ottobre, o al massimo giovedì, l'autopsia sul corpo di Eros Di Ronza, il 37enne che la mattina del 17 ottobre ha tentato di rubare, con un complice poi fuggito, dei gratta e vinci da un bar di viale Da Cermenate, a Milano, ed è stato ucciso a colpi di forbici dai gestori, uno di 30 anni, e l’altro di 49, rispettivamente nipote e marito della donna titolare dell'esercizio commerciale.

Dai primi accertamenti del medico legale sono state individuate 36 ferite sul corpo del 37enne. Almeno venti le forbiciate "al petto, all'addome, alla schiena, ai fianchi, alle gambe ed agli arti superiori", stando all'imputazione.

Intanto la gip di Milano Tiziana Gueli ha confermato l'accusa di omicidio volontario, contestata dalla Procura nell'inchiesta della Polizia, ma ha scarcerato i due, disponendo per loro i domiciliari.
La giudice per le indagini preliminari, motivando la sua decisione, ha scritto che i due cittadini avrebbero perso l’autocontrollo ma che il fatto delittuoso sarebbe maturato in un contesto “particolare”. L’omicidio, secondo quanto scritto dalla gip, sarebbe stato frutto di una manifestazione di rabbia e frustrazione per l’ennesimo furto avvenuto nel locale.

I due indagati, sempre secondo quanto emerso dagli atti firmati dal gip, non sarebbero riusciti a gestire l’emozione negativa con la necessaria lucidità e razionalità, permettendo che questa prendesse il sopravvento. Tuttavia, lo stato di choc in cui sono stati trovati dalla polizia dimostrerebbe la loro presa di coscienza e disperazione per aver compiuto un gesto così grave, un atto che probabilmente neanche loro ritenevano possibile.