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16/10/2024 17:04
Ci sarebbe stata una risposta "automatica" da parte di Massimo Adriatici che ha portato allo sparo e alla conseguente morte di Youns El Boussettaoui. E' quanto ha spiegato in aula il consulente della difesa, il professor Giuseppe Sartori, che insegna psicopatologia forense all'università di Padova. Nella relazione dell'esperto, chiamato a esprimersi su quanto accaduto la sera del 20 luglio del 2021 in piazza Meardi, a Voghera, si evidenzia il ruolo esercitato dallo stress e dal trauma cranico subito da Adriatici, subito dopo la caduta a terra, nella sua reazione.

Per Sartori è coerente la descrizione - fatta da Adriatici - dei momenti immediatamente successivi al colpo ricevuto da Youns: si tratta, ha chiarito in aula, di un episodio di amnesia lacunare, una perdita di memoria temporanea in cui il soggetto non ricorda quello che gli è successo. Lo schiaffo ricevuto da El Boussettaoui, secondo Sartori, avrebbe poi fatto scattare una risposta automatica da parte di Adriatici, sfociata nello sparo.

Una ricostruzione contestata dagli avvocati di parte civile, soprattutto nella parte legata ai cosiddetti "automatismi" che avrebbero portato l'ex assessore alla sicurezza a premere il grilletto. Il processo che vede Adriatici accusato di eccesso colposo di legittima difesa, intanto, si avvia verso la conclusione. Per il 23 ottobre è previsto l'inizio della requisitoria del pubblico ministero: la sentenza arriverà nell'udienza del 6 novembre.