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17/10/2024 15:18
Nel 2014 in Italia, c’erano 31 mila sportelli bancari, nel 2023 il numero è sceso a 20 mila, ciò significa che in 9 anni sul territorio uno sportello su 3 ha chiuso. Anche i dipendenti sono diminuiti da 333 mila sono passati a 262 mila.
Una situazione che si vede anche in una città grande come Milano che oggi rispetto al 2022 conta ben 70 sportelli bancari in meno, tra quelli rimasti 616 sono a Milano città 146 nei 10 più grandi comuni della città metropolitana, mentre ben 15 comuni dell’hinterland ne sono sprovvisti. Allargando lo sguardo in Lombardia sono 679 mila i residenti in un comune senza servizi bancari e 44 mila le imprese.

È il fenomeno della desertificazione bancaria, che sta erodendo uno degli asset più preziosi del sistema finanziario: la fiducia dei cittadini. Una situazione però, secondo l’associazione italiana banche della Lombardia che va di pari passo con il crescente abbandono di numerosi servizi sul territorio.

Così in un contesto in cui le grandi fusioni e l'adozione di strumenti digitali dominano il settore, si rende necessario ripensare il modello di business bancario, anche per venire in contro alle micro-piccole medie imprese che spesso non riescono ad avere accesso al credito.

L’occasione per parlare della desertificazione bancaria è stato il convegno organizzato a Milano dalla Cisl. In cui anche la questione degli extraprofitti bancari è stata al centro del dibattito visto che nella manovra finanziaria vi è la proposta è di chiedere alle banche un contributo per contribuire al bilancio pubblico, dato che Con l'aumento dei tassi di interesse d parte della BCE) per combattere l'inflazione, le banche hanno visto crescere i loro margini di profitto, soprattutto nei prestiti a tasso variabile.