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03/10/2025 17:29
A pochi giorni dal via libera del consiglio comunale alla vendita di San Siro a Inter e Milan, il dibattito sul futuro dello stadio torna protagonista. Dopo quasi dodici ore di discussione, la delibera approvata ha segnato un punto di svolta, ma le complessità realizzative restano evidenti.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, interviene sul tema sottolineando che, anche con il nuovo stadio già previsto, la prossima giunta comunale potrebbe decidere di rivedere il destino del Meazza, mantenendo aperta la possibilità di un utilizzo futuro della storica struttura. In altre parole, nulla è scritto in maniera definitiva per la seconda carica dello Stato: il Meazza potrebbe continuare a vivere accanto al nuovo impianto, garantendo continuità e rispetto per la storia del capoluogo lombardo.
Sul piano pratico, però, le cose si complicano. Il Milan aveva ipotizzato un “piano B” a San Donato, nell’area San Francesco. Qui, però, il Tar ha bloccato qualsiasi progetto: l’ex terreno destinato al quartiere avrebbe dovuto garantire 45mila metri quadrati di verde pubblico, mai realizzati. Senza questa porzione, è improbabile che una nuova struttura da 70mila posti possa essere costruita, e mancherebbe anche lo spazio per i campi d’allenamento.
Il provvedimento giudiziario ribadisce che gli impegni presi negli anni ’90 restano vincolanti e che qualsiasi intervento alternativo deve rispettare quell’obbligo. Così, il piano B svanisce e la vendita dell’impianto alle due società diventa l’unica opzione concreta.