29/04/2025 16:51
Ci vorranno ancora tre settimane per conoscere il destino del sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, e degli altri sette imputati nell’inchiesta per una presunta corruzione. Martedì mattina si è tenuta la prima udienza preliminare in tribunale a Pavia. Il Gup ha rinviato le decisioni al 21 e 22 maggio per permettere alle difese di valutare eventuali riti alternativi.
Sono in tutto otto gli imputati. Oltre al sindaco Ceffa, ora sospeso dalla carica, ci sono l’ex europarlamentare Angelo Ciocca, il costruttore Alberto Righini e la sua compagna Alice Andrighetti, l’ex consigliera di maggioranza Roberta Giacometti, e i manager: l’ex presidente di Asm Vigevano e Lomellina Veronica Passarella, l’ex direttore amministrativo della stessa azienda Alessandro Gabbi, l’ex presidente di Asm Distribuzione Gas Matteo Ciceri.
Per tutti la procura ha chiesto il rinvio a giudizio, in due filoni distinti dell’inchiesta. Il primo ruota intorno alla cosiddetta congiura di Sant’Andrea, ovvero il tentativo di far cadere l’amministrazione comunale scattato il 30 novembre del 2022 facendo dimettere contemporaneamente 13 consiglieri. Un tentativo poi sfumato per il ripensamento di Riccardo Capelli.
Per quella vicenda sono accusati di istigazione alla corruzione Angelo Ciocca e Alberto Righini. Secondo l’accusa, avrebbero offerto 15mila euro alla consigliera di maggioranza, Emma Stepan, per partecipare alle dimissioni di massa. Stepan non accettò, ma riferì al sindaco che fece un esposto.
Il secondo filone riguarda le ipotesi di corruzione e falso ideologico. Secondo la procura, Ceffa, a fronte di una maggioranza risicata, si sarebbe assicurato il sostegno politico della Giacometti, offrendole una consulenza nella holding Asm Vigevano Lomellina. Secondo gli inquirenti, l’incarico le sarebbe stato affidato tramite un prestanome, con la connivenza dei dirigenti dell’azienda.
Sulla vicenda si sono costituite parti civili Vigevano Distribuzione Gas e Asm Vigevano Lomellina, ma non il Comune di Vigevano. Attualmente il sindaco Ceffa è ancora agli arresti domiciliari. Righini è stato sospeso dall’attività imprenditoriale, mentre per Giacometti e gli ex dirigenti Asm vige l’interdizione temporanea dai pubblici uffici.