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04/07/2025 15:53
Non ce l’ha fatta Federica Coviello, la donna di 51 anni travolta da un’auto davanti al bar di Gravellona Lomellina la sera dello scorso 16 giugno. La donna è morta dopo 17 giorni di agonia all’ospedale Niguarda di Milano. Troppo gravi le lesioni interne riportate agli organi vitali durante l’impatto.
Il decesso è stato constatato giovedì pomeriggio. Cambia ora l’accusa nei confronti dell’investitore, Ouafi Craiet, il tunisino di 41 anni, residente a Vigevano, che dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario.
I fatti la sera del 16 giugno, nella piazza principale di Gravellona, a pochi passi dal municipio. L’extracomunitario, in evidente stato di alterazione, aveva litigato con la titolare del bar e l’aveva colpita al volto. Poi era stato invitato ad andarsene. Dopodiché aveva raggiunto la sua auto e si era lanciato a tutta velocità con la sua utilitaria contro i clienti seduti ai tavolini del bar.
Ad avere la peggio è stata Federica Coviello, che è stata colpita in pieno dall’auto, riportando lesioni gravissime. Fin da subito le condizioni della donna erano parse disperate. Alla 51enne, trasportata al Niguarda, era stata già amputata una gamba. Nell’incidente erano rimasti feriti anche il compagno della donna, che aveva riportato la frattura alla gamba sinistra, e altre due donne, fortunatamente non in modo grave.
Intanto a Gravellona è unanime il cordoglio per Federica Coviello, che era molto conosciuta in paese per aver gestito diverse attività commerciali del paese, tra cui un bar a pochi passi dal Comune. La donna era inoltre molto attiva nel volontariato.
Per ricordarla, si pensa in futuro a una commemorazione, si ipotizza una fiaccolata. Un modo per far sì che la comunità di Gravellona possa ricordare insieme una figura che la vita ha lasciato andare via troppo presto.