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21/11/2025 13:27
Arriverà fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo il ricorso dei comitati contro la superstrada Vigevano-Malpensa. L’annuncio è arrivato giovedì sera dai comitati del No, proprio mentre si attende nel giro di 45 giorni l’avvio ufficiale del cantiere per il primo lotto di lavori, quello che riguarda la tratta C, in tutto 7 chilometri, che interesseranno Albairate, Abbiategrasso e Ozzero.
Contro il progetto si erano schierati i comitati del No, Città metropolitana di Milano, i Comuni di Albairate, Boffalora e Cassinetta di Lugagnano e il parco agricolo Sud Milano. A essere contestati i danni che l’infrastruttura avrebbe sui terreni, sottratti alla coltivazione, e le conseguenti ricadute sulla salute dei cittadini, esposti all’inquinamento atmosferico.
Dopo le pronunce favorevoli all’opera da parte di Tar e Consiglio di Stato, è arrivato ora il ricorso alla giustizia europea che è stato dichiarato ammissibile, come spiegano i ricorrenti in una nota. I comitati sostengono come, con la superstrada Vigevano-Malpensa, si andrebbe a perdere 1500 metri quadrati di suolo agricolo, pari a circa 200 campi da calcio, di cui il 94,5% verrebbe asfaltato. Il partito del no sottolinea poi come da anni la superstrada, con la cancellazione per motivi economici della tratta B da Albairate, abbia perso definitivamente la sua funzione originaria, ovvero quella di collegare Malpensa direttamente alla tangenziale ovest di Milano.
Da qui il motivo del nuovo ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, salutato con soddisfazione dai comitati del no, che “denunciano la lesione del diritto alla vita e all’ambiente salubre, alla proprietà e alla ragionevole durata del procedimento”.