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28/11/2024 18:09
Per capire che cosa è successo oggi, dobbiamo tornare indietro di 2 anni: era il 30 di novembre e anche quel giorno, caso strano, c'era una manifestazione degli studenti del liceo Cairoli. Il 30 novembre di 2 anni fa dei consiglieri di minoranza entrarono dal portone del Municipio per andare a depositare 13 lettere di dimissioni all'Ufficio Protocollo. 13 lettere di dimissioni contemporanee avrebbero comportato la decadenza del consiglio comunale e di tutta la giunta. Erano le 8:15, solitamente a quell'ora l'ufficio è chiuso, però quel giorno era già aperto. Accadde che, mentre venivano consegnate queste lettere di dimissioni, uno dei 13 consiglieri dimissionari - Riccardo Capelli - ci ripensò: entrò nell'ufficio e chiese che non venisse accettata la sua lettera di dimissioni. Ci furono attimi convulsi. Addirittura la ricevuta della lettera delle dimissioni di Capelli venne messa sotto al maglione dal capogruppo del PD, Alessio Bertucci. Capelli poi andò da un notaio e la sua lettera di dimissioni non venne accettata. Fino ad adesso tutto si era concentrato su quelle dimissioni ritirate. In realtà, la tesi di oggi della procura è completamente diversa e va a analizzare che cosa era successo prima e dopo. Che cosa era successo prima: secondo la tesi della procura alcune persone - e per questo sono indagate il presidente dei costruttori Righini e l'ex europarlamentare Ciocca - avrebbero offerto una somma in denaro di 15.000 euro ad almeno una consigliera comunale per rassegnare le dimissioni e far cadere la giunta. Però proprio questo gesto avrebbe fatto anche partire un esposto in procura, perché chi era stato oggetto della tentata corruzione avrebbe in qualche maniera segnalato. Dall'altra parte - e questa è la seconda parte delle accuse della procura - sarebbe stata offerta una consulenza non necessaria presso un'azienda di proprietà del comune a un'altra consigliera comunale oggetto di indagine, Roberta Giacometti, per garantire l'appoggio al sindaco Ceffa, anch'egli appunto implicato in questa vicenda. !uesta consulenza poi è stata effettuata, da lì la messa sotto indagine della consigliera Giacometti e del sindaco Ceffa. Questa è la ricostruzione delle tesi della procura.