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12/03/2025 18:27
L'inseguimento che ha portato alla morte di Ramy Elgaml è stato condotto correttamente dal carabiniere alla guida dell’auto inseguitrice. La consulenza cinematica disposta dalla Procura di Milano conferma che: “ ha frenato al momento giusto e l’impatto tra l’auto e lo scooter non è avvenuto alla fine dell’inseguimento, ma in un punto precedente, in una traiettoria laterale".
Questo è quanto emerge dal rapporto firmato dall’ingegnere Domenico Romaniello, che stabilisce che la responsabilità dell’incidente ricade su Fares Bouzidi, l’amico del giovane che era alla guida dello scooter. La ricostruzione esclude ogni ipotesi di speronamento volontario e mette in evidenza come la perdita di controllo del mezzo, durante una manovra rischiosa, abbia scatenato il dramma.

Tuttavia, la situazione si complica quando si parla di un elemento chiave per le indagini: il palo del semaforo contro cui Ramy è andato a sbattere. In una email dell'8 febbraio, Romaniello ha confermato che è stato smaltito dall'Amsa, l'azienda che si occupa della gestione dei rifiuti a Milano. Il perito ha infatti specificato che: "è stato rimosso e dismesso da A2A due giorni dopo l'incidente".
L’avvocata Barbara Indovina, legale della famiglia Elgaml, ha più volte chiesto di analizzare l’oggetto, senza però ottenere risposta, in più non si trova nemmeno il giubbotto che il 22enne indossava quella notte.
La difesa di Fares, come quella di Ramy, ha già annunciato l’intenzione di opporsi con ogni mezzo ai risultati di questa analisi, avvalendosi dei propri esperti.