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06/10/2025 16:04
Il caso era scoppiato due settimane fa, quando la UilPa aveva denunciato l'acquisto di oltre 700 profilattici da distribuire ai detenuti del carcere di Torre del Gallo: l'ordine di servizio era stato firmato dalla direttrice, Stefania Mussio. Ora è lo stesso sindacato a rincarare la dose, con una nota nella quale si spiega che la distribuzione dei preserativi è ancora in corso, nonostante le polemiche e l'intervento del Dap, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria.

Il segretario generale della UilPa, Gennarino De Fazio, chiede ora chiarimenti: "Nonostante la comunicazione del Dap - segnala De Fazio - nel carcere pavese prosegue una prassi che appare illegittima, pericolosa, non disciplinata da qualsivoglia direttiva e, soprattutto, all'insaputa del personale di polizia e degli stessi livelli superiori dell'amministrazione penitenziaria". Non è chiaro se l'ulteriore consegna di preservativi sia avvenuta su disposizione della direzione oppure, in autonomia, dell'area sanitaria.

“Certo è che, se fosse confermato, tutto sarebbe al di fuori da ogni logica – prosegue De Fazio. Non ne facciamo una questione morale e non siamo affetti da qualunque forma di pregiudizio, ma è evidente che se si temono violenze o costrizioni queste vadano prevenute e impedite".

Nei giorni scorsi a Torre del Gallo sono arrivati gli ispettori del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. L’esito degli accertamenti non è stato reso noto, ma per il momento il Dap ha smentito provvedimenti nei confronti della direttrice dopo che si era diffusa la voce della sua sospensione.

La proposta di distribuire preservativi all'interno del carcere aveva ricevuto il sostegno di Antigone, l'organizzazione che si occupa dei diritti delle persone detenute, ma era stata critica da diversi sindacati della polizia penitenziaria, per i quali il rischio è di avallare "un esercizio fai da te della sessualità", in assenza di qualsiasi disposizione per il personale.