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21/05/2025 23:57
Ricominciare una vita dopo aver trascorso anni in carcere è possibile. Questo è il messaggio lanciato da Rosalia Marino, direttore del carcere di Vigevano da due anni, parlando del progetto di reinserimento dei detenuti avviato quasi un anno fa nella casa di reclusione alla frazione Piccolini.
Dal giugno di un anno fa, c’è un call center in carcere che offre lavoro stabile a 30 detenuti. Un progetto virtuoso di inclusione sociale che, ad oggi, sta dando i suoi primi importanti risultati, nell’ottica di reinserimento dei carcerati nella società, una volta scontata la propria pena.
Al momento, sono 400 i detenuti che stanno scontando pene definitive, anche lunghe nel carcere dei Piccolini di Vigevano. Di questi molti sono di nazionalità straniera e altrettanti presentano problemi psicologici, psichiatrici e di tossicodipendenza.
Ecco perché è fondamentale dare una seconda opportunità a chi ha sbagliato e per questo sta pagando il suo debito con la giustizia. Il lavoro quindi, come antidoto, al pericolo di recidiva di un reato.
Oltre ai 30 detenuti del carcere di Vigevano impegnati nel progetto pilota del call center, ce ne sono altri quattro che lavorano in una logistica di Agognate Novara. Altri sei sono in procinto di essere inseriti in un fast food. Numeri importanti ottenuti negli ultimi due anni dalla struttura penitenziaria e destinati a crescere ancora.