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06/08/2025 10:27
Una macchia rossa, simbolo del sangue versato a Gaza, ha invaso il consolato egiziano di Milano. Dieci attivisti dei movimenti “Palestina Libera” e “Ultima Generazione” hanno lanciato vernice sull’ingresso della sede diplomatica in via Timavo, esponendo foto di vittime palestinesi e uno striscione con la scritta “Break the siege”., in italiano ‘rompere l’assedio’. Un’azione rapida, coordinata, per chiedere l’apertura permanente del valico di Rafah e il passaggio immediato degli aiuti umanitari verso la Striscia.
Nel mirino l’Egitto, accusato di complicità con il blocco imposto da Israele, e l’Italia, che – secondo gli attivisti – preferisce punire chi protesta invece di fermare l’invio di armi.
Secondo gli attivisti, l’attacco simbolico arriva in una data non casuale, ma proprio mentre si teme una nuova offensiva israeliana su Gaza e il giorno successivo al deposito in Parlamento di una proposta di legge della Lega per inasprire le pene contro chi critica Israele.
Gli attivisti denunciano un genocidio in corso, portato avanti non solo con bombardamenti, ma anche con il silenzio istituzionale, i blocchi umanitari e gli accordi economici con aziende israeliane attive nei territori occupati.
La protesta si inserisce nella campagna internazionale “Palestine Action”, che ha già portato alla chiusura di alcune fabbriche belliche nel Regno Unito. Oggi, il grido di denuncia si è fatto strada nel cuore diplomatico di Milano.