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27/09/2022 10:19
I risultati delle elezioni politiche, come spesso accade, potrebbero cambiare i rapporti di forza tra i partiti anche a livello locale e avere effetti a cascata su agende e programmi. Il crollo della Lega, che ha perso più di 10 punti percentuali rispetto al 2018, fa riemergere i vecchi dissidi scoppiati in occasione delle ultime provinciali, quando alcuni esponenti del partito avevano presentato una lista in contrapposizione a quella del candidato scelto dal partito, Giovanni Palli. Per quella manovra il direttivo regionale aveva chiesto 10 mesi di sospensione per l'eurodeputato Angelo Ciocca e per il consigliere regionale Roberto Mura. Dopo i risultati elettorali proprio Mura, su Facebook, ha chiesto la rimozione di tutti i commissari e la convocazione di un congresso, attaccando direttamente il leader Salvini.

In Oltrepò la deputata uscente del Carroccio Elena Lucchini rischia di non venire riconfermata: bisognerà attendere il completamento dei calcoli e capire le intenzioni dei candidati eletti in più collegi. Per la Lega pavese una delle poche note positive è la rielezione di Gian Marco Centinaio, terzo mandato al Senato per lui, ma con l'incognita del ruolo. Ruolo che sarà sicuramente "importante" per Alessandro Cattaneo, così come aveva annunciato la coordinatrice regionale di Forza Italia Licia Ronzulli in campagna elettorale: per l'ex sindaco di Pavia si parla di una poltrona da sottosegretario o addirittura da ministro.

Fratelli d'Italia vedrà invece due pavesi in Parlamento, l'ex ministro Giulio Tremonti e la consigliera comunale Paola Chiesa. L'exploit del partito di Giorgia Meloni, che in provincia di Pavia ha toccato il 30%, potrebbe avere ricadute anche sulle future candidature alle Regionali del 2023. Ultima riflessione sul voto nel capoluogo: a Pavia città il primo partito è il Pd, che ha raccolto il 25% dei voti, con Lega e Forza Italia tra l'8% e il 10%. Per alcuni osservatori un risultato che può venire letto anche come un giudizio sulla giunta guidata dal sindaco Fracassi. E considerato che in città Fratelli d'Italia è ora il secondo partito, la parola "rimpasto" è una delle più sussurrate nei corridoi di palazzo Mezzabarba.