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30/09/2024 15:16
A una settimana dalle dimissioni del sindaco Ettore Gerosa, a Mortara la situazione vive una fase di stallo, politicamente parlando. Continua a restare in silenzio il primo cittadino dimissionario, che intanto si è presentato alle urne per il voto delle provinciali.
Nei giorni scorsi si sono aperte le trattative per cercare di ricucire i rapporti, ormai logori con i consiglieri dissidenti del gruppo misto, motivo alla base delle dimissioni del sindaco. Gerosa ha tempo fino al 14 ottobre per ripensarci ed evitare lo spettro del commissariamento a Mortara. Uno scenario che aprirebbe a nuove elezioni nel 2025.
Il sindaco aveva fatto sapere di essere disposto a revocare le sue dimissioni, qualora si fossero dimessi i consiglieri del gruppo misto, da tempo ago della bilancia in maggioranza. Un appello però caduto nel vuoto. Da parte loro i consiglieri non sono disposti a cedere il loro posto nell’assise ad altre persone più gradite a Gerosa.
Il gruppo misto avrebbe chiesto un rimpasto di giunta, con la revoca di più di uno degli attuali assessori, a cominciare dal vicesindaco Laura Gardella. I consiglieri non si sarebbero proposti in prima persona, anche perché, se nominati assessori, avrebbero perso il loro posto in consiglio, e quindi anche il loro potere in maggioranza.
Tutto finito quindi? Non è detto. Perché a Mortara sono pochi coloro che credono alle dimissioni definitive di Gerosa. La partita si è intanto spostata ai piani alti. Dalle segreterie è arrivato il diktat di non far cadere l’attuale amministrazione di Mortara. Tradotto, trattare con i quattro consiglieri misti un rimpasto in giunta o trovare un accordo con i gruppi di minoranza per un nuovo assetto della maggioranza.
La prima soluzione, secondo voci di corridoio, implicherebbe rinunciare all’assessore indipendente Cristina Maldifassi e al civico Renato Ferraris, sostituiti da personaggi esterni. La seconda soluzione vorrebbe dire cercare l’accordo con la Lega, il secondo partito più votato alle elezioni di due anni fa. Più difficile l’accordo con il Pd e tantomeno con Rifondazione comunista, reduce da due anni di strenua opposizione a Gerosa. Per ora sono tutte ipotesi. Come andrà a finire?