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14/11/2025 15:27
Quest’anno basta scorrere l’elenco per capirlo al volo: gli Ambrogini d’Oro hanno puntato dritto su quella Milano che lavora senza farsi notare. Quindici Medaglie d’oro, sei alla memoria e 20 attestati. Pochissimi vip, tantissime storie che raramente finiscono sotto i riflettori. Un’edizione che sembra costruita su misura per chi la città la manda avanti davvero.
I nomi celebri ci sono, ma si contano quasi con una mano: tra le Medaglie d’Oro spuntano il direttore del TgLa7 Enrico Mentana e il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. Negli attestati compare Jo Squillo. E nella parte sportiva brilla Iliass Aouani, l’ingegnere-maratoneta diventato bronzo mondiale.
Poi c’è la categoria dei “non proprio sconosciuti”, i volti che Milano riconosce per le storie forti: il poliziotto Christian Di Martino, ferito mentre fermava un uomo aLambrate; Mimma Guastoni, colonna dei teatri cittadini; la preside emerita, dell'istituto professionale "Frisi" Iris Tarter; e Leonardo Visco Gilardi, voce della memoria dell’Associazione ex deportati.
Il resto è un viaggio nella Milano che resta dietro le quinte ma regge l’impalcatura. I medici: la senologa Paola Martinoni, l’endocrinologo Vincenzo Cimino, il cardiochirurgo Claudio Russo. I manager: Carlo Crocco, innovatore dell’orologeria; Roberto Leonelli alla guida di Publicis Italia; e Alessandro Del Bono di Mediolanum Farmaceutici. E i legali Guglielmo Maisto e Alessandro Maniaci.
La Grande Medaglia d’Oro va al FAI, un riconoscimento al suo lavoro nella tutela del patrimonio italiano.
Tra gli “eroi invisibili” degli attestati spiccano realtà e persone che ogni giorno si sporcano le mani: ResQ, la piccola ong che salva vite in mare; la Rete Scuole Senza Permesso, che porta istruzione ai ragazzi ai margini; la cooperativa Spazio Aperto, impegnata nell’inclusione; il Nucleo Radiomobile dei Carabinieri; la casa editrice Lo Stampatello, la scuola miliatre Teuliè, la fondazione airc che lotta contro il cancro e il parco nord. E c’è anche Vincenzo Tempera, storico direttore d’orchestra e autore di colonne sonore cult come la celebre sigla di Ufo Robot, un pezzo di storia pop che attraversa generazioni.
Alla memoria, Milano ricorda, invece, figure come il medico-clown Carlo Alfredo Clerici e il giuslavorista Mario Fezzi.
Un mosaico di storie piccole e grandi che, messe insieme, raccontano una Milano autentica, fatta di mani che lavorano, non di luci che abbagliano.