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23/10/2025 22:16
L’ha raggiunta davanti al cancello della sua abitazione, in via Giuseppina Grassini, in zona Bruzzano, indossando un casco. Poi, l’ha colpita con 14 coltellate al volto e alla gola, lasciandola riversa per terra in una pozza di sangue e quindi di è dato alla fuga, a bordo del suo scooter Piaggio Beverly. Si è consumato così l’ennesimo femminicidio che insanguina le strade milanesi, di cui, questa volta, è caduta vittima Luciana Ronchi, 62 anni, deceduta all’ospedale Niguarda intorno alle 19:30 di mercoledì, dove era stata trasportata in pericolo di vita dopo le 10. Per il fatto è stato sottoposto a fermo il 64enne Luigi Morcaldi, ex marito della donna, in carcere a San Vittore per omicidio aggravato. Sono stati ritrovati anche un coltello, nascosto in un cestino, e una lettera intitolata “La torta avvelenata”, indirizzata alla moglie e al figlio, entrambi al vaglio degli inquirenti.
Gli istanti di quell’efferato crimine sono stati ripresi per intero da una videocamera di sorveglianza di un condominio di via Vincenzo da Seregno. La relazione tra i due era iniziata negli anni Ottanta, ma già da 7 anni il rapporto era diventato critico, per poi interrompersi nel 2022, anno della separazione. Nonostante i vicini siano tutti concordi nel descrivere Morcaldi come un uomo violento, che da tempo si appostava sotto casa della donna, Luciana non ha mai denunciato, chiamando solo una volta la polizia nel 2022. Esaminando i video della violenza, gli inquirenti hanno notato un comportamento brutale.
Morcaldi era ospite del dormitorio per senza fissa dimora 'Casa Jannacci' di Milano da tempo, ma ormai era sempre sotto casa di Luciana. “Vai via da casa mia” le avrebbe gridato, secondo un testimone, al momento del fatto, perciò si pensa a un movente di natura economica. Ma i vicini sostengono anche che non avesse mai accettato la relazione dell’ex moglie col suo nuovo compagno. Nell’interrogatorio, Morcaldi ha affermato che nel momento in cui ha visto Luciana nella mattina del fatto, ha provato “rabbia e odio”, agendo d’impatto. La Polizia locale ha precisato che l’uomo, individuato dopo un certosino rastrellamento del Parco Nord, non ha opposto resistenza al fermo.