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29/11/2024 16:00
Bisognerà aspettare ancora qualche mese per chiarire il mistero del delitto di Anila Ruci, avvenuto nell’aprile di un anno fa a Scaldasole. Nell’udienza di venerdì mattina in Corte d’Assise a Pavia è stato disposto l’incarico a un collegio di periti per la perizia mentale a Osman Bylyku, l’unico imputato per l’omicidio della 38enne albanese, ritrovata morta nella casa di via Piave, in cui entrambi convivevano.
La perizia durerà 90 giorni e partirà il 17 dicembre in carcere a Pavia, dove si trova Bylyku. I risultati della perizia saranno poi comunicati nella prossima udienza, in programma il 28 marzo 2025. Da lì si capiranno gli ulteriori sviluppi del processo.
L’intento è capire prima di tutto se effettivamente Bylyku fosse stato capace di intendere e di volere all’epoca dei fatti. Nella precedente udienza uno dei testimoni della difesa aveva insinuato il dubbio, affermando che Osman potesse avere problemi cognitivi e di memoria, oltre che altre patologie fisiche e patologiche. Un vizio parziale di mente, quindi, che potrebbe cambiare eventualmente il tipo di pena. Qualora invece venisse accertata la sua totale incapacità, l’imputato non potrebbe essere condannato.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, nel pomeriggio del 19 aprile 2023 Osman Bylyku si era precipitato in strada, sconvolto e ferito, per chiamare i soccorsi. Poi è svenuto davanti al cortile dell’abitazione, in cui i carabinieri hanno ritrovato cadavere Anila Ruci, uccisa a colpi di coltellate.
Secondo l’accusa, le ferite ritrovate sul corpo di Bylyku erano state autoinflitte, una tesi smontata dalla difesa, per cui Osman sarebbe stato aggredito da terzi. Nella casa di via Piave gli inquirenti hanno però trovato soltanto il sangue di Bylyku e della Ruci. Dubbi sulla vicenda che continueranno a rimanere sullo sfondo, fin tanto che la Corte non accerterà quali siano le reali condizioni dell’imputato.