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25/11/2025 13:20
Sarà discussa venerdì sera in consiglio comunale la questione della stazione dei treni di Mede, appena tornata in mano a Rfi. Rete ferroviaria italiana non ha rinnovato la convenzione ventennale in comodato d’uso gratuito in favore del Comune. Tutto questo, come spiega il sindaco Giorgio Guardamagna, per i ripetuti vandalismi nei locali, fenomeni che si ripropongono ogni giorno, nonostante le telecamere di videosorveglianza.
Nel periodo di comodato gratuito il Comune si era impegnato a mantenere aperti la sala d’attesa e i servizi igienici, oltre al parcheggio annesso alla stazione. All’interno dell’edificio, per anni la Pro Loco ha svolto la sua attività di volontariato. Ora la decisione di Rfi di chiudere la stazione ferroviaria di Mede, che verrà tutta blindata. All’esterno verrà posizionato un pannello luminoso con le indicazioni per il traffico. Il Comune fa sapere che si sta trattando per l’utilizzo del parcheggio.
Quello di Mede potrebbe però non essere l’unico caso della tratta Pavia-Torre Beretti-Alessandria. Come sottolineato dal sindaco, la strategia di Rfi è quella di una progressiva chiusura delle stazioni ferroviarie lungo la linea, considerati i danni ripetuti a causa di vandalismi, per riparare i quali i costi sono ingenti.
Da qui la richiesti di chiarimenti in consiglio comunale a Mede. Intanto con l’interpellanza del gruppo di opposizione “In Comune per cambiare Mede”, che chiede di riaprire la trattativa con Rfi per riavere i locali della stazione in comodato gratuito, presentando un progetto che prevede l’utilizzo dell’immobile a fini sociali, di volontariato e culturali. Accordi sollecitati anche dalla stessa Rete ferroviaria, come ricorda il presidente del consiglio comunale, Simone Annibale Ferraris, che, in una mozione, chiede al Comune di aderire al progetto “Stazioni ad uso sociale”. Un progetto che prevede di riqualificare gli spazi non più funzionali al servizio ferroviario, ma comunque essenziali per la comunità.
Ferraris sottolinea, come due anni fa, abbia sollecitato il Comune a ripristinare gli spazi della stazione. “Già appariva evidente che se lo stato di abbandono fosse perdurato, qualsiasi proprietario si sarebbe spazientito”, conclude il consigliere, “rinunciare alla gestione decorosa degli spazi è stata una scelta”.