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17/01/2025 14:47
Il rumore delle rotaie non è bastato a coprire la rabbia e l’angoscia che oggi hanno invaso la Stazione Centrale. Uno sciopero molto sentito, simbolo di una crisi profonda, ha visto protagonisti lavoratrici e lavoratori uniti contro il licenziamento collettivo annunciato da SARF S.p.A., che gestisce tre locali alla stazione centrale una decisione che colpisce 68 famiglie e getta un'ombra cupa sul futuro di molti.
Il nodo della vicenda è lo sfratto dei locali di ristorazione storici – Bar Centrale, Gran Bar, Burger King – che per oltre 40 anni hanno rappresentato un punto di riferimento per i viaggiatori. Grandi Stazioni Retail S.p.A., proprietaria degli spazi, non rinnoverà il contratto di locazione, chiudendo ogni spiraglio per una soluzione condivisa.
Nonostante l’interessamento della Prefettura e del Comune di Milano, SARF S.p.A. ha comunicato l’impossibilità di proseguire l’attività, avviando la procedura di licenziamento collettivo. L’impatto sociale ed economico è devastante: intere famiglie si trovano a fare i conti con un futuro incerto, mentre Grandi Stazioni Retail sembra ignorare ogni responsabilità sociale. La ristrutturazione e il cambio di destinazione d’uso degli spazi non contemplano alcuna tutela per i lavoratori, né l’apertura di un dialogo con le aziende subentranti.
Intanto, da Grandi stazioni Retail ci tengono a precisare che le chiusure derivano dalla conclusione anticipata dei contratti di affitto, stabilita tramite un accordo transattivo. GSR non ha responsabilità dirette nella gestione del personale, che, invece, dipende esclusivamente da SARF, attuale gestore delle attività.