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20/02/2025 14:21
Ha un nuovo nome, ma di fatto, quello che in molti pensano, è che sia un vero e proprio ritorno ai vitalizi. È il dubbio che circola nei corridoi del Pirellone dopo il via libera della Commissione Affari Istituzionali al progetto di legge sull'indennità differita.
La maggioranza, composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Lombardia Ideale e Noi Moderati, ha votato compatta. Contrari Pd e Movimento 5 Stelle, mentre il consigliere Luca Ferrazzi che a dicembre aveva provato con una mozione poi ritirata a introdurre la norma nel bilancio, si è astenuto
La norma, che punta a modificare la legge del 2013 varata dopo l’austerity del governo Monti e lo scandalo Rimborsopoli, prevede che i consiglieri possano scegliere di farsi trattenere l’8,8% dell’indennità mensile, per ricevere un assegno rivalutato al compimento dei 65 anni e dopo almeno cinque anni di mandato.
Matteo Forte, relatore del Pdl e presidente della Commissione, ha spiegato che la misura si allinea con quanto già avviene in altre regioni e non comporta aumenti di spesa pubblica, sottolineando che non si tratta di un ritorno ai vitalizi.
Dall’altra parte, il Movimento 5 Stelle ha espresso un netto rifiuto. Nicola Di Marco, capogruppo M5S, ha criticato la scelta di procedere senza una legge statale: il suo emendamento per bloccare il provvedimento è stato però respinto dalla maggioranza.
La proposta dovrebbe approdare in aula a metà marzo, ma le polemiche sono tutt’altro che sopite.