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14/11/2025 18:44
Dai primi accertamenti sulle spese della cantina negli ultimi anni “è uscito di tutto, ci sarà un momento in cui vi dirò”. Così il commissario liquidatore della cooperativa Terre d’Oltrepò Luigi Zingone ha risposto alle domande di alcuni soci durante l’assemblea di Broni. I soci, accanto ai tempi e modi di liquidazione delle uve conferite quest’anno e l’anno scorso, chiedevano conto di come un’azienda che pur non navigava nell’oro, abbia potuto accumulare debiti per decine di milioni di euro in cosi poco tempo.
“Stiamo passando al setaccio tutte le carte di credito" - ha spiegato il commissario, aggiungendo che sono in corso verifiche approfondite su tutte le spese sostenute in questi anni e che c’è stata un interlocuzione con la Guardia di finanza, sulla quale, per ovvi motivi, non era possibile riferire in assemblea. Zingone tuttavia ha aggiunto che 36 milioni di euro di debiti non si realizzano in soli due anni e, in sintesi, che una azione di responsabilità verso gli ex amministratori e dirigenti sarà valutata quando sarà conclusa l’analisi approfondita della situazione economica della cantina.
Quanto ai pagamenti, se per quelli della (scarsissima) vendemmia 2025 è stato confermato il pagamento dell’acconto entro il 15 dicembre. Per il 2024, è stato stabilito un prezzo medio di 42 euro al quintale (per un totale di circa 7 milioni di euro): se la vendita della Spa (ovvero di tutta la cantina, intera o a pacchetti) andrà a buon fine, i soci potranno essere ripagati - ha spiegato il commissario - almeno in parte per questa annata.