Eventi a Vigevano:

Dal 25-10-2025 al 02-11-2025
OLTRE IL LIMITE
Dal 25-10-2025 al 09-11-2025
BIPERSONALE DI PITTURA DI NINO LANDOLINA E GIORDANO PAGLIAI
Dal 31-10-2025 al 16-11-2025
FESTIVAL DELLE TRASFORMAZIONI
Dal 31-10-2025 al 31-10-2025
Concerto delle Streghe
Dal 23-11-2025 al 21-06-2026
Musica senza Candele

Vedi tutti

Grazie a

Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


24/10/2025 18:42
Si sarebbe detto pentito e avrebbe chiesto l’ergastolo Luigi Morcaldi, il 64enne reo confesso dell’omicidio aggravato ai danni dell’ex moglie Luciana Ronchi, uccisa da 14 coltellate al volto e alla gola lo scorso mercoledì 22 ottobre sotto la sua abitazione in via Giuseppina Grassini, nel quartiere Bruzzano, a nord di Milano. Ma la gip Lorenza Pasquinelli, dopo averlo interrogato a San Vittore, ha convalidato per lui il fermo e la custodia cautelare in carcere, sottolineando la sua incapacità di superare il rancore b. A difendere d’ufficio Morcaldi è l’avvocato Patrizia Iacobino, che ne ha tratteggiato il ritratto di un uomo distrutto e solo, che non si è nemmeno reso conto del gesto che ha commesso.
Un pentimento che non traspariva dall’interrogatorio davanti ai pm Leonardo Lesti e Giovanni Tarzia, nel quale Morcaldi avrebbe raccontato di aver voluto solo spaventare e non uccidere Luciana, accennando a questioni economiche legate alla casa di via Grassini, in cui vivevano assieme in precedenza, e all’odio per la donna, per il loro figlio e per il nuovo compagno della donna. L’avvocato Iacobino non si è espressa sul possesso del coltellino a serramanico da parte del proprio assistito e nemmeno sulla lettera da lui indirizzata a ex moglie e figlio, rinvenuta nella sua auto, intitolata “La torta avvelenata”, ma ha definito inattendibili le dichiarazioni dei vicini sui presunti appostamenti dell’uomo sotto casa di Ronchi. Per Morcaldi, la legale chiederà una perizia psichiatrica.