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27/06/2025 17:23
L'incidente probatorio sul delitto di Garlasco potrebbe allargarsi alle impronte digitali oltre che al dna. La proposta, che era già stata avanzata dagli avvocati di Alberto Stasi, unico condannato per il delitto della ex fidanzata Chiara Poggi, in un primo tempo non è stata accettata, ma ora trova l'appoggio della procura di Pavia, che sta indagando sull'omicidio della ragazza, che è stata uccisa nel villino di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto del 2007. Chi, invece, non è d'accordo sono gli avvocati di Andrea Sempio, indagato in questa seconda indagine, che hanno presentato un'eccezione. Al momento l'incidente probatorio non ha ancora dato una svolta al caso. Sulle impronte, conservate sull'acetato, non è stato riscontrato sangue. L'analisi della spazzatura ha fatto emergere come sul fruttolo, sui cereali, sull'estathe e sulla cannuccia per berlo, ci fosse soltanto il dna di Chiara Poggi o di Alberto Stasi. Finora i tecnici non hanno avuto un esplicito mandato di ricercare delle impronte, ma nel caso fossero state trovate di evidenti, dovevano essere registrate. Quelle latenti non vengono cercate. Nel caso in cui l'incidente probatorio venisse allargato alle impronte si cercherebbero anche quelle latenti, attraverso un accertamento con dei reagenti che hanno l'obiettivo di esaltarle. Tutto quindi è rimesso alla decisione del gip che entro quindici giorni deciderà anche se ammettere i risultati delle analisi della spazzatura. Gli avvocati di Andrea Sempio avevano presentato un'eccezione, basata sul fatto che il sequestro è stato effettuato all'epoca dai carabinieri di Vigevano e non dalla procura.