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10/07/2025 17:26
Un gesto estremo, preceduto da un delitto che ha spezzato il fragile equilibrio di una famiglia apparentemente tranquilla. Milano si è svegliata giovedì mattina con l’eco di una tragedia: in via Giovanni Scheiwiller, tra Corvetto e lo Scalo Romana, un uomo di 44 anni, Davide Pasqualini, ha accoltellato a morte la madre, Giovanna Brusoni, di 73 anni, prima di togliersi la vita lanciandosi dall’ottavo piano del palazzo in cui vivevano insieme.

L’allarme è scattato attorno alle 8.30, quando i soccorritori del 118 e la polizia sono intervenuti per quello che inizialmente sembrava un suicidio. Pasqualini era riverso nel cortile interno del condominio al civico 5, senza vita. Poco dopo, salendo al secondo piano, la verità si è fatta strada con drammatica chiarezza: nell’appartamento, in camera da letto, giaceva il corpo della madre, colpita da più fendenti.

La ricostruzione degli inquirenti ipotizza un gesto lucido, forse pianificato: all’ottavo piano, su una sedia davanti a una finestra delle scale, sono stati ritrovati gli occhiali da sole dell’uomo, appoggiati con cura.

Sul posto è intervenuta la polizia scientifica per i rilievi, affiancata dal medico legale e dalla pm di turno, Alessia Menegazzo, che coordina le indagini. Resta ora da chiarire cosa abbia spinto Pasqualini a un gesto così estremo.

Secondo un amico di famiglia giunto sul posto dopo aver appreso la notizia, tra madre e figlio non c’erano mai stati segnali di tensione. Nessuna segnalazione, nessun intervento delle forze dell’ordine. La loro vita era scandita da una quotidianità regolare: lui impiegato, lei pensionata. Entrambi vivevano nello stesso appartamento dove Davide era cresciuto.

L’unico evento recente che potrebbe aver segnato un cambiamento drammatico è la morte del padre, avvenuta un mese fa dopo una lunga malattia. Un dolore profondo, forse mai elaborato, che potrebbe aver fatto precipitare una condizione interiore già fragile.