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Videonews


11/10/2024 18:09
La pazza corsa di un tassista di Milano. Alcol, cocaina, patente ritirata, fuga, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. A meno che non si stia parlando di un action movie di Hollywood, decisamente non gli ingredienti ottimali per chi è alla guida di un taxi. Ancora meno se di quel taxi si è un passeggero pagante.
Protagonista indiscusso di questa storia, avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì tra corso Como e la Stazione Centrale, un tassista italiano di 45 anni, che prende a bordo due clienti intorno alle tre del mattino. Entrato nel tunnel che passa sotto ai grattacieli di Porta Nuova in direzione centro, l’auto bianca si trova davanti a un posto di blocco dei carabinieri. È notte fonda, di traffico ce n’è poco. Inevitabile che la paletta si alzi proprio in direzione del nostro taxi, che rallenta dolcemente prima di ingranare la marcia, dandosi alla fuga.
Immediata la reazione dei militari, che si mettono all’inseguimento lungo viale Liberazione e via Filzi, fino a piazza IV Novembre, sul fianco della stazione Centrale, dove la corsa viene interrotta da altre pattuglie.
Nel sangue del 45enne viene riscontrato un livello alcolemico doppio rispetto a quello consentito: 1,08 grammi per litro al primo tentativo, 1,23 al secondo. Dalla perquisizione dell’auto invece salta fuori una dose di cocaina. E mentre la denuncia per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza viene compilata, i controlli rivelano che il tassista neanche ha la patente. O meglio, l’aveva fino al 2020, quando gli è stata revocata.
Per i due clienti – cosa tutt’altro che scontata - un’avventura da raccontare agli amici. Per il tassista, invece, i guai – quelli giudiziari – devono ancora cominciare.