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14/03/2025 12:21
Davide Lacerenza ha presentato un ricorso al Tribunale del Riesame contro il sequestro di 900mila euro disposto dalla PM Francesca Crupi, già convalidato dal Gip Alessandra Di Fazio. Per la Procura, quella somma rappresenta il profitto del reato di autoriciclaggio. Tuttavia, le indagini della Guardia di Finanza hanno rintracciato finora solo circa 80mila euro: 33mila su un conto in Lituania, 40mila su conti italiani e 10mila in contanti. Gli investigatori sospettano che la parte più consistente dei guadagni illeciti sia stata trasferita all’estero, in particolare in Albania, dove sarebbero stati effettuati investimenti da Stefania Nobile, anche lei indagata.

Lacerenza e Nobile si trovano agli arresti domiciliari dallo scorso 4 marzo, insieme a un collaboratore della Gintoneria, nell’ambito di un’inchiesta che li accusa di cessione di droga e sfruttamento della prostituzione. Secondo la Procura, nei locali di via Napo Torriani e nel privé La Malmaison, Lacerenza avrebbe organizzato un giro esclusivo per clienti facoltosi, offrendo pacchetti che includevano escort, cocaina e champagne. Uno di questi clienti, secondo gli inquirenti, avrebbe speso 641mila euro in tre anni.

Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, è accusata solo dei reati legati alla prostituzione, ma per gli investigatori sarebbe stata l’amministratrice di fatto dei locali. Entrambi gli indagati, durante l’interrogatorio di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Sul fronte legale, l’avvocato di Nobile, Liborio Cataliotti, ha dichiarato che potrebbe chiedere la revoca della misura cautelare per la sua assistita, motivandola con la necessità di cure mediche costanti. Per Lacerenza, invece, la difesa chiederà solo la possibilità di seguire un programma di disintossicazione, dopo che l’imprenditore aveva già avviato, e poi abbandonato, un percorso con il Sert per il trattamento delle dipendenze.

Intanto, le testimonianze raccolte dalle escort che lavoravano alla Gintoneria sembrano confermare il presunto sfruttamento da parte di Lacerenza, aggiungendo nuovi elementi all’inchiesta in corso.