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09/01/2025 10:27
A guardare i numeri, difficile partire meglio di così. 11.540. Sono i visitatori che nel giro di un mese hanno percorso le sale di Palazzo Citterio, nuovo gioiello che brilla sulla corona di Brera. O meglio, della Grande Brera, il neonato polo museale, sotto la cui ombra ricade anche il cenacolo vinciano.
Numeri più che importanti, se si pensa che al momento il palazzo settecentesco, inaugurato lo scorso 7 dicembre, è aperto solamente quattro giorni a settimana, dal giovedì alla domenica, e solo al pomeriggio, tra le 14 e le 19. La cosa si traduce, in media, in 670 tagliandi staccati ogni giorno e dunque non troppo lontani dalla capienza massima, fissata a 800 persone.
L’orario, per così dire, part-time del museo però ha delle radici tutt’altro che felici, perché dietro ai roboanti numeri dei biglietti, ci sono quelli – decisamente meno incoraggianti – dei dipendenti di Brera, scesi in protesta a fine 2024 per l’insufficienza del personale, in particolare quello della vigilanza, a fronte della nuova apertura. E ancora oggi, di assunzioni all’orizzonte non sembra esserci traccia.
Per il 2025, il ministero della Cultura ha annunciato un concorso per 1000 assistenti, numero poi ritoccato al ribasso a quota 800. Ma, oltre ad attendere ancora la sua pubblicazione, i lavoratori di Brera si chiedono quale quota potrà essere destinata al polo milanese, trattandosi di un bando nazionale.