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07/11/2025 17:40
È stato un venerdì di disagi per chi si è spostato con i mezzi pubblici a Milano: l’ennesimo sciopero dei lavoratori ATM, indetto da AL Cobas, ha infatti rallentato linee e corse in tutta la città. Ma al centro della protesta, più che i disservizi, ci sono le condizioni di chi ogni giorno fa muovere Milano. Al deposito di viale Sarca gli autisti dei bus hanno organizzato un presidio per chiedere stipendi adeguati, turni sostenibili e più sicurezza a bordo,

Orari sempre più massacranti, stipendi fermi e un costo della vita che nella metropoli continua a crescere: i sindacati parlano di almeno 500 autisti mancanti, con turni infiniti e ferie spesso saltate.
Un neoassunto guadagna poco più di 1500 euro al mese, mentre dopo trent’anni di servizio si resta comunque sotto i duemila.

Poi c’è il tema della sicurezza – con aggressioni sempre più frequenti – e quello della salute, tra sanificazioni insufficienti e mezzi vecchi.
Dietro lo slogan “Più salario, meno orario”, i lavoratori chiedono così che ATM torni davvero a essere un servizio pubblico per i cittadini e non un’azienda da profitto.