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28/05/2025 13:11
Chi ha già una casa, ma almeno a 40 chilometri di distanza, ora potrà fare domanda anche per un alloggio popolare.
È questo l’accordo raggiunto in Consiglio regionale della Lombardia, dove Lega e Fratelli d’Italia si sono confrontati – non senza qualche tensione – su una modifica alla legge sulle assegnazioni degli alloggi pubblici. Al centro della discussione, il limite di distanza tra l’abitazione di proprietà e il Comune in cui si fa domanda per una casa popolare.
La proposta iniziale della Lega era di fissare il tetto a 10 chilometri, frutto di una mediazione costruita nei mesi scorsi con il presidente Fontana e l’assessore alla Casa Paolo Franco. Ma in Aula è arrivato un emendamento di Fratelli d’Italia per spostare quel limite a 90.
90 chilometri, però, erano troppi, secondo il Carroccio, che ha aperto ad una mediazione. Alla fine, infatti, l’accordo si è chiuso su 40 chilometri. Una via di mezzo che permette, in sostanza, di fare domanda per una casa popolare anche a chi è già proprietario di un’abitazione, purché si trovi almeno a 40 chilometri di distanza e l’ISEE resti nei parametri previsti.
Secondo la maggioranza, si tratta di un provvedimento che estende l’accesso a situazioni reali di disagio, anche quando la proprietà esiste ma non è utilizzabile, né comoda per la vita quotidiana. Per l’opposizione, invece, si rischia di allungare le liste e favorire chi aggira le regole.
Resta il dato politico: l’intesa tra i due principali partiti del centrodestra non è arrivata senza qualche frizione. Ma alla fine il compromesso è stato trovato – e misurato al chilometro.