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21/10/2025 10:52
La sicurezza, con il ritorno della Polfer in stazione, la bonifica dell’ex Bertè e i cantieri in centro sono alcuni dei problemi irrisolti a Mortara, temi su cui dovrà lavorare nei prossimi mesi il commissario prefettizio Giorgio Franco Zanzi.
Andando con ordine, da anni la politica e i cittadini sollecitano il ripristino di un presidio di polizia ferroviaria in stazione, chiuso dieci anni fa. Una richiesta che torna di attualità dopo i numerosi episodi di aggressione in stazione, l’ultimo appena una settimana fa quando un ragazzo di 20 anni è finito in ospedale dopo esser stato preso a cinghiate dopo una lite.
La stazione ferroviaria di Mortara, e le aree limitrofe, rimangono sotto la lente di ingrandimento per i controlli soprattutto nelle ore serali e notturne. Ne sono una riprova i diversi casi di risse e accoltellamenti, almeno una decina, che negli ultimi mesi hanno interessato in particolare la piazza del teatro e la zona sotto i portici del condominio in Corso Garibaldi. L’ultimo, appena un mese fa, quando un ragazzo di 26 anni è stato ritrovato ferito in Corso Piave con ferite da arma da taglio.
Ma a far discutere è anche la situazione dei cantieri in centro, bloccati dalla fine della consiliatura. Da un lato sono stati congelati i discussi lavori per rifare l’asfalto in via Roma e Corso Josti, su cui ha chiesto accertamenti anche la Finanza. Dall’altro il circolo mortarese di Rifondazione comunista si chiede quando inizierà la bonifica dell’ex Eredi Bertè di via Fermi. A otto anni dall’incendio che ha mandato in fumo la fabbrica, deve ancora partire il primo lotto di lavori per rimuovere i rifiuti, finanziato dalla Regione, ma di cui ancora non si è vista traccia.
Una richiesta che sarà portata avanti ancora da Rifondazione, in un incontro chiesto al commissario Zanzi. Oltre a questa, verrà chiesto di abolire il pagamento del trasporto scolastico per gli alunni residenti nelle frazioni, un obbligo introdotto dalla precedente consiliatura, e del ticket per parcheggiare dentro la stazione. Una scelta anch’essa contestata dalla politica.