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16/12/2025 12:08
Non è un convegno come tanti. Qui il punto non è limitarsi a parlarne, ma capire come intervenire prima, quando i segnali sono ancora intercettabili. E per farlo, a muoversi insieme sono le università milanesi, che hanno deciso di fare rete con i centri antiviolenza della città.
Bocconi, Statale, Bicocca, Politecnico, Cattolica, IULM e Humanitas hanno firmato un patto comune: condividere ricerca, formazione e strumenti concreti per contrastare la violenza maschile contro le donne. Un fronte unico che unisce mondi diversi — accademico, sanitario, sociale — intorno a un obiettivo chiaro.

L’idea è quella di far entrare gli atenei all’interno dei territori, intercettando i segnali di rischio, formando gli studenti, il personale e i futuri professionisti. Alcuni lo fanno già sul campo, come l’Humanitas, dove la prevenzione passa anche dalla sanità.

Università che non si limitano a studiare il fenomeno, ma scelgono di assumersi una responsabilità pubblica. Perché - come ricorda l’assessore al Welfare del Comune di Milano Lamberto Bertolè - non si tratta di un’emergenza isolata, ma di una questione culturale profonda. E se il cambiamento deve partire da lontano, allora è da qui che può davvero cominciare.