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21/01/2025 08:52
Se n’era discusso, anche in modo piuttosto acceso, anche al forum internazionale di dicembre a Roma, e se ne torna a parlare ora, che un emendamento al Decreto Milleproroghe a prima firma del senatore pavese Centinaio potrebbe cambiare, di nuovo, le carte in tavola.
Stiamo parlando dei che, ogni anno a partire dal 2007 quando è stato istituito il fondo specifico, lo Stato stanzia a favore delle vittime dell’amianto e che, con l’ultima finanziaria, sono stati dirottati in buon misura (20 milioni) alla Fincantieri, società controllata dallo stesso Stato e dichiarata colpevole della morte di centinaia di operai dei cantieri navali, proprio a causa dell’amianto che si utilizzava un tempo ampiamente per la costruzione delle imbarcazioni.
Insomma, un cortocircuito bello e buono, secondo le molte associazioni che, da Trieste a Monfalcone, nell’ultimo anno, hanno levato gli scudi contro una decisione che è parsa a molti uno scherzo di cattivo gusto.
Molti comitati hanno chiesto, al contrario, che quei denari destinati all’azienda fossero invece “utilizzati per la ricerca e per la cura del mesotelioma” o per finanziare direttamente il fondo nazionale a disposizione dei malati e dei loro famigliari. Con l’emendamento proposto nei giorni scorsi dovrebbero essere escluse le società partecipate dall’accesso alle risorse, come Fincantieri appunto, a cui, salvo modifiche appunto, toccherebbe in pratica tutta questa somma.
Plaude all’iniziativa, il cui destino resta appeso a un filo, l’associazione Avani che, martedì, con il sindaco di Broni Antonio Riviezzi e il dirigente dell’istituto Faravelli Roberto OIivieri sarà a Pavia per incontrare il presidente della provincia Giovanni Palli e ribadire l’urgenza di trovare i soldi per costruire un nuovo liceo, ultima struttura pubblica di Broni costruita in amianto.