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16/07/2025 16:40
Il dna prelevato nella bocca di Chiara Poggi è nucleare, cioè pieno. Presto sapremo se è di un ignoto o di una persona precisa con un nome e un cognome. A dimostrare ottimismo è Giada Boccellari, avvocati di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l'omicidio di Chiara Poggi nel villino di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto 2007. Boccellari non fa però mancare una nota polemica all'indomani di quanto detto dal perito della famiglia Poggi, Marzio Capra, che ha ipotizzato che si possa trattare di una contaminazione, dovuta anche all'utilizzo di ferri non sterilizzati o garze non sterili. Proprio su questo è Boccellari a sbottare: “Non possiamo certo abituarci” ad accettare che il dna possa venire contaminato con questa facilità. Non abituiamoci alla normalità della contaminazione. Proprio la verifica della contaminazione del dna, che potrebbe appartenere all'assistente del medico legale che fece l'autopsia di Chiara, come un'altra particella sulla stessa Garza, è il prossimo passo. La perita della procura Denise Albani chiederà chiarimenti sui metodi di prelievo alle stesso medico legale Marco Ballardini. Il dna di sicuro non arriva da un morso, trattandosi di una quantità minima. I periti sono più orientati a un contatto limitato, come quello di un dito in bocca. Nel frattempo le indagini continuano indirizzandosi verso la pista dei compagni di classe di Andrea Sempio, dopo che è stato escluso che il dna ritrovato nella bocca di Chiara, possa essere degli amici di Andrea Sempio, Mattia Capra o Roberto Freddi. Secondo indiscrezioni sarebbero già stati prelevati i registri dell'Ipsia di Sannazzaro frequentato da Sempio, per risalire ai compagni di classe dell'epoca.