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23/01/2025 14:39
Giovedì 23 gennaio, davanti all’ospedale San Paolo di Milano, i lavoratori hanno alzato la voce contro la Direzione Generale. Il motivo? La mancata erogazione di residui di fondi di produttività per il 2022 e il 2023, che ammonterebbero a circa due milioni di euro. Una cifra che, distribuita, porterebbe 800-900 euro a testa nelle tasche dei dipendenti.
I lavoratori chiedono che quei fondi vengano usati per migliorare il loro benessere lavorativo, come previsto. L’azienda, invece, vuole gestirli diversamente: intende utilizzarli per pagare arretrati e straordinari che, per molti dipendenti, non erano nemmeno stati richiesti come compenso, ma come ore di recupero.
A complicare la situazione, si teme che la stessa sorte tocchi anche ai fondi del 2024, che potrebbero essere “congelati” e trattenuti dall’azienda.
La vicenda è l’ennesima spia di una condizione lavorativa precaria per gli operatori sanitari in Italia così come in Lombardia. Turni massacranti, organici ridotti all’osso e stipendi lontani da un reale riconoscimento per il loro impegno quotidiano.