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18/12/2024 16:34
Arriva un altro colpo di scena nel processo per l'inchiesta sulla First Aid, la cooperativa che per anni ha gestito i servizi sanitari in provincia. I giudici hanno stabilito che non si dovrà procedere nei confronti di Michele Brait, l’ex direttore generale di Asst Pavia, e del funzionario Davide Rigozzi. I due erano già stati prosciolti nel febbraio del 2023 dalle accuse di turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture, scattate in seguito all'assegnazione di un appalto da 2,3 milioni di euro per i trasporti sanitari.

Secondo la procura proprio quell’appalto fu condizionato da Brait e Rigozzi, che erano finiti a processo a Pavia. Dopo il loro proscioglimento, il pubblico ministero aveva presentato ricorso. Durante l'ultima udienza è emerso però che quel ricorso è stato depositato oltre i termini previsti, motivo per il quale si è arrivati a una sentenza di non doversi procedere.

Il caso legato all'inchiesta sulla First Aid risale al 2021: nel marzo di quell'anno erano scattati gli arresti per quattro persone, tra cui Brait e Rigozzi. Secondo la Procura di Pavia, la società si era aggiudicata il bando di Asst garantendo tariffe ribassate attraverso lo sfruttamento dei lavoratori, costretti a turni massacranti, senza ferie né contributi e straordinari. Nel febbraio del 2023, quando si era chiusa l'udienza preliminare, era stato disposto il rinvio a giudizio per 5 persone: i fratelli Antonio, Concetta e Francesco Calderone, considerati amministratori di fatto della First Aid e due collaboratori della cooperativa, Luca Ferraiuolo e Luciano Saccomando. Altri due imputati avevano invece scelto di patteggiare.