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21/10/2025 17:49
Bocciata in Consiglio regionale la proposta di legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda. Con 39 voti contro 23, la maggioranza ha sancito il “non passaggio alla trattazione degli articoli” del testo, mettendo fine al percorso iniziato a marzo del 2024 con il lancio della raccolta firme. Un testo sostenuto da oltre centomila cittadini e promosso dal Partito Democratico per ridurre le liste d’attesa, riequilibrare il rapporto tra pubblico e privato e garantire a tutti il diritto di curarsi, indipendentemente dal reddito.
Prima dell’inizio della seduta, i dem avevano manifestato davanti al Pirellone, in piazza Duca d’Aosta, con cittadini e volontari. Un presidio simbolico per ricordare i trent’anni di una sanità giudicata “sbilanciata”, sempre più nelle mani del privato, con ospedali chiusi e servizi territoriali indeboliti.
Per il Pd, la bocciatura è il segno di una Regione che ha smarrito la propria missione pubblica. In Lombardia — denunciano — chi vuole farsi curare deve pagare, e un cittadino su nove rinuncia alle visite per mancanza di soldi o tempi troppo lunghi: sei mesi per un dermatologo, sette per un ginecologo, anche un anno per una risonanza.
Dal centrodestra arriva la replica: la maggioranza difende le riforme avviate per ridurre le attese e potenziare la medicina di prossimità, accusando il Pd di non offrire soluzioni concrete.