Eventi a Vigevano:

Dal 21-01-2025 al 22-04-2025
RESPIRA CHE TI PASSA
Dal 25-01-2025 al 05-05-2025
STAGIONE TEATRALE 2025 ODEON
Dal 07-02-2025 al 11-04-2025
GIALLI IN BIBLIOTECA: OMAGGIO A BIANCA GARAVELLI - Edizione Primavera 2025
Dal 09-03-2025 al 19-10-2025
AMORI E PASSIONI - Attualità del melodramma
Dal 21-03-2025 al 26-03-2025
CAMMIN'ARTE

Vedi tutti

Grazie a

Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


12/03/2025 00:16
La rosa di nomi ancora non c’è, ma dovrebbe essere questione di giorni. Il Comune di Milano è alle prese con la successione alla poltrona dell’assessore alla Casa, dopo le dimissioni di Guido Bardelli dal ruolo, scaturite dalle intercettazioni in cui dichiarava – mesi prima di entrare in giunta – che era necessario che l’amministrazione Sala cadesse.
La partita adesso è dunque tutta tra il sindaco e i partiti di maggioranza, specialmente il Partito Democratico, che puntano ad avere nuovamente un politico alla guida dell’assessorato piuttosto che un tecnico. La stessa nomina di Bardelli, subentrato a Pierfrancesco Maran, aveva fatto storcere molti nasi tra i dem. Le interlocuzioni quindi proseguono.
Tra i nomi che circolano in queste ore nelle stanze del PD, ci sono quelli dell’ex parlamentare Emanuele Fiano, del consigliere regionale Pietro Bussolati, dell’ex assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti e dell’ex capogruppo regionale Fabio Pizzul.
Ma è inevitabile che gli strascichi delle inchieste sull’urbanistica, e in particolare il clima rovente in aula lunedì sera, tenga ancora banco. E il sindaco non fa giri di parole quando commenta il comportamento del capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo, che nel mezzo del Consiglio ha preso diversi documenti tra mozioni e ordini del giorno e li ha buttati platealmente in un cestino, dichiarando “questo è il modello Milano”.
La replica di Truppo non si fa attendere troppo: “quando viene colto con le mani nella marmellata – afferma – il sindaco si rifugia nell'allarme fascismo. Il mio gesto di cestinare alcune copie delle delibere che avremmo dovuto trattare ieri non va intesa come un'offesa all'istituzione ma anzi come un'estrema difesa della stessa”. Una città che per Truppo è oggi guidata dal “peggior sindaco della storia di Milano”.