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24/04/2025 17:01
Non è ancora chiusa la vicenda giudiziaria che coinvolge Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, accusato di stupro da una ragazza conosciuta durante gli anni di scuola. La giovane che afferma di essere stata violentata due anni fa da Leonardo e dal suo amico Tommy Gilardoni, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Milano. Una mossa che apre la strada a un’udienza preliminare davanti al giudice.

Secondo i magistrati Marcello Viola, Letizia Mannella e Alessia Menegazzo, le indagini non hanno permesso di raccogliere prove sufficienti per dimostrare che la presunta vittima non fosse lucida o non consenziente durante i rapporti sessuali, avvenuti dopo una notte di pesanti abusi di alcol e sostanze stupefacenti. Tuttavia, l’avvocato della ragazza, Stefano Benvenuto, ha depositato una memoria di oltre quaranta pagine in cui contesta le conclusioni della Procura, sostenendo che la sua assistita si trovasse in uno stato di totale confusione, tale da non avere alcun ricordo degli eventi. Secondo la ricostruzione della parte civile, la giovane avrebbe appreso dei rapporti solo il mattino seguente, da un racconto dello stesso Leonardo.

La decisione ora passa al giudice per le indagini preliminari Rossana Mongiardo, che dovrà valutare se accogliere l'opposizione della difesa e ordinare l’imputazione coatta di La Russa e Gilardoni, oppure confermare la richiesta di archiviazione. Nell’udienza, la Procura e i legali degli indagati potranno ribadire l’insussistenza delle accuse, mentre gli avvocati della ragazza cercheranno di dimostrare che si è trattato di una violenza e non di un rapporto consenziente.

Al centro del dibattito ci sarà lo stato psichico della giovane al momento dei fatti. Le perizie tossicologiche non hanno evidenziato la presenza di GHB, la cosiddetta "droga dello stupro", ma un ruolo determinante nelle valutazioni della Procura lo ha giocato l’analisi di alcuni video girati dai due ragazzi durante i rapporti: secondo gli inquirenti, le immagini mostrerebbero la ragazza lucida e partecipe.

Tuttavia, il giudice potrebbe decidere di nominare un consulente tecnico indipendente per una nuova analisi dei filmati, ritenuta da molti una mossa necessaria per garantire imparzialità.

Parallelamente, prosegue un altro filone dell’inchiesta: la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per La Russa e Gilardoni per la presunta diffusione dei video privati ad amici, un’accusa che potrebbe avere un percorso autonomo rispetto alla vicenda principale.