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26/09/2023 11:23
15 a 7. Questo il nuovo equilibrio politico risultante tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale a Vigevano dopo la seduta di lunedì sera. C’erano tre assenze: Silvia Baldina e Carlo Santagostino, che avrebbero votato con la minoranza, e Giuseppe Squillaci, che avrebbe votato per la maggioranza. A ranghi completi, quindi, i numeri su cui ragionare sono di 16 a 9. Apparentemente una situazione più tranquilla per la maggioranza del sindaco Andrea Ceffa, finora sostenuta dall’ormai celebre 13 a 12 su cui si erano basati i consigli comunali degli ultimi mesi. In realtà la situazione è complessa. Nel consiglio di lunedì sera ha debuttato il gruppo dei neo-entrati in Forza Italia: Giuseppe Squillaci, nominato capogruppo, Giulio Onori e Rimma Garifullina. Non essendo stati accettati dal gruppo “storico” di Forza Italia, hanno dovuto costituire un gruppo a parte, chiamato “Forza Italia – Ppe – Vigevano 2025”. Sono rimasti seduti tra i banchi dell’opposizione ma hanno votato con la maggioranza. “Essendo noi entrati in Forza Italia ed essendo il partito nella coalizione di governo dell’amministrazione cittadina, lasciamo alla maggioranza di trarne le dovute conseguenze”, ha dichiarato Squillaci. Nessun commento né dal sindaco Ceffa, né dai componenti della maggioranza. Un gelo che sarà difficile da risolvere, in quanto i tre, lo scorso novembre, erano tra i firmatari delle dimissioni collettive con cui si era tentato di far cadere la giunta. I rapporti con chi, invece, in maggioranza, ci era rimasto, garantendo quell’unico voto di scarto che ha tenuto in piedi il governo cittadino negli ultimi mesi, non possono, al momento, essere idilliaci, per usare un eufemismo, e la distanza anche fisica dei tre consiglieri del gruppo “Forza Italia – Ppe” da quelli di Lega, Fratelli d’Italia e dal gruppo originario di Forza Italia appare emblematica. Già al loro debutto nella nuova veste, però, i consiglieri di “Forza Italia – Ppe” hanno fatto capire di poter essere utili alla maggioranza. Lunedì sera si è votato un passaggio tecnico in materia di urbanistica. Due consiglieri di maggioranza, per motivi inerenti alla loro attività professionale, si sono astenuti per evitare possibili conflitti di interesse. Il soccorso del nuovo gruppo non è stato decisivo, perché, trattandosi appunto di un provvedimento di natura tecnica, la minoranza si è in parte astenuta e in parte non ha partecipato al voto. Se, però, la situazione si dovesse ripetere quando approderà in aula il pgt, ecco che, in caso di conflitti di interesse che dovessero costringere qualcuno in maggioranza ad astenersi dalla votazione, i consiglieri del nuovo gruppo potrebbero diventare l’ago della bilancia.